In questi giorni dei primi di Maggio 2014 è scoppiato l'ennesimo scandalo riguardante le forze dell'ordine e il rapporto brutale che a volte hanno con degli indifesi cittadini da loro fermati oppure durante scontri di piazza.
Questa volta riguarda l'applauso fatto da un gruppo di poliziotti riuniti al congresso del coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forza di polizia “Coisp” verso 3 di 4 loro colleghi condannati per eccesso di uso di forza su un ragazzo che avevano fermato e che è morto, appunto, per un uso brutale della forza ("eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi") e per mancanza di professionalità da parte di 2 pattuglie di poliziotti che l'avevano fermato.
Questa scena dell'applauso, ripresa e diffusa sui media, ha scatenato, giustamente, una serie di indignazione
popolare e mediatica, tanto che sono intervenuti politici, capi delle forze dell'ordine, sindacati ecc ecc. Tutto come sempre insomma; tanto per cambiare.
A risposta all'indignazione popolare, alcuni agenti di Polizia hanno risposto, sempre mediaticamente, con quest'altra "provocazione"
Ora, capisco l'indignazione per la solidarietà di agenti delle forze dell'ordine (che devono garantire la sicurezza dei cittadini; e non coprirsi a vicenda) verso i loro colleghi che hanno causato la morte di un giovane, tra l'altro nemmeno delinquente, ma cerco anche di capire queste persone che di lavoro si occupano di sicurezza in mezzo alle strade di tutta Italia.
Non credo affatto che abbiano applaudito ai loro colleghi e contro la giovane vittima. Avranno applaudito per far sentire la loro vicinanza e solidarietà a colleghi che si trovano in una situazione brutta e difficile, che potrebbe capitare a molti di loro stessi.
Queste persone che lavorano in strada sono costantemente potenzialmente a rischio. Lavorano con esiguità di mezzi e risorse; per esempio manca la benzina per le auto, auto che sono vecchie e riparate alla meglio; oppure scarseggiano le risorse per gli uffici come carta, fotocopie ecc. Sono malpagati, fanno turni pesanti; manca il turnover degli agenti.
Situazioni, queste, comuni a molte forze dell'ordine, di sicurezza come i WWF, di sanità, ecc.
Nel caso in questione, alcuni agenti di polizia avevano fermato un giovane, di notte, forse in stato psico-fisico alterato, e dopo averlo bloccato a terra con eccessiva forza e senza aver prestato la giusta attenzione ai segnali del giovane che soffriva, lo hanno lasciato morire lì a terra. Poi, una volta combinato il guaio, hanno cercato di nascondere le proprie responsabilità.
Hanno sbagliato questi agenti, hanno stra-sbagliato. Una vita umana non c'è più a causa loro.
Ma cerchiamo anche di capire queste persone. Ogni giorno possono essere esse stesse delle vittime. Con il loro mestiere hanno spesso a che fare con delinquenti, persone pericolose; le vanno a cercare queste persone. E quando dei criminali vengono fermati, anche casualmente per un normale controllo, credete che questi dicano magari: "buona notte agente, sono il pregiudicato X e mi trovo qui per fare Y"? Certo che no, tutti diranno che sono innocenti, che si trovano lì per caso, anche quando fermati in fragranza di reato o quasi.
Quindi è normale che gli agenti tendano a dubitare di chi fermano, chiunque esso sia: non si sa chi questo possa essere.
Mi ricordo una scena di molto tempo fa:
Ravenna. Camminavo in una strada di quelle strette, pedonali, che portava ad una piazza. Ad un certo punto vedo altri passanti che, arrivati a una piccola piazzetta adiacente la strada, aumentavano il passo o tornavano indietro. Cosa succede, mi chiedo. Arrivo lì e vedo una pattuglia di polizia ferma, un agente in piedi tra lo sportello di guida e la macchina, l'altro era sceso e si avvicinava piano ad una macchina fermata a pochi metri più avanti. Questa macchina era ferma, con il motore acceso, due passeggeri erano dentro. Sembrava tutto irreale, come se il tempo fosse rallento, la persone in sospensione. Il mio sguardo si fissò sull'agente vicino alla pattuglia: era concentratissimo, guardava il collega e la macchina fermata e, con brevi e veloci movimenti della testa, ogni tanto guardava in torno per le persone che passavano da lì vicino, arrivando da due punti della strada in cui non si poteva capire cosa accadeva se non all'ultimo istante, quando si arrivava a questo largo. Aveva una mano dietro la schiena altezza cintura pantaloni, dove aveva la pistola. Nei brevi istanti quando si girava verso di noi aveva un faccia apparentemente tranquilla ma subito dopo, quando riguardava collega e sospetti fermati (ancora in auto. Non erano scesi, strano, no?), si vedeva tutta l'ansia e la tensione. Tutto poteva accadere: potevano scendere due ragazzi magari intimoriti dai poliziotti, ma bravi ragazzi; potevano essere dei ricercati, dei latitanti, dei criminali che avevano appena fatto qualcosa; chissà.
Per cui: è facile criticare quando sappiamo cosa è successo, chi è la vittima, come si sono svolti i fatti, ecc. Difficile è trovarsi in quelle situazioni, <nella parte del buono, che, se messo alle strette non spara per scappare ma al massimo ti arresta>, riuscire a capire con chi si ha a che fare, chi hai davanti: se un innocuo ragazzo, magari drogato, o un delinquente pronto a tutto per non vedere il sole a quadretti. Non scordiamo poi che ogni delinquente si dichiara sempre innocente, anche dopo la condanna, figuriamoci se non lo fa se fermato per caso per strada. Non dice mica: "buona sera signor agente, sono il pregiudicato X e sono qui perché ho rubato l'autoradio dietro l'angolo. La saluto, ciao, devo andare adesso"
Di sicuro molti agenti, esasperati dalle loro ingiuste, stressanti posizioni, mal pagati spesso non rispettati nemmeno dai cittadini e presi anche in giro (penso ai carabinieri e le millemila barzellette, ad esempio, ma fossero solo quelle... ), si sfogano con poveri cittadini, spesso dell'ultima classe sociale, che trovano per strada.
Questo naturalmente è sbagliato, comprensibile (non condivisibile, eh) ma non giustificabile.
Io personalmente li giustificherei se prendessero a calci i nostri politici che li hanno ridotti in queste tragiche condizioni. E che tra l'altro, così facendo, questi politici non solo rendono stressante la vita dei tutori della legge, ne limitano la capacità di servizio, ma diminuiscono anche la sicurezza per tutti i cittadini.
Quindi in fine: giusto indignarsi per l'applauso dei colleghi ai responsabili della perdita di una vita umana. Ma bisognerebbe indignarsi, e molto di più, verso gli amministratori pubblici (politici) che da anni mettono tutte le forze pubbliche, di ogni genere, in gravi difficoltà; che le hanno rese carenti di uomini e di mezzi. Cosa, quest'ultima, cioè di indignarsi con i politici, che quasi non si fa, oppure lo si fa a "bassa voce", in modo sparso (un po' qua e un po' là) in modo tale che non fa mai clamore, come invece ha fatto questo ennesimo scandalo; direi "scandalo mediatico".
Queste persone si occupano della nostra sicurezza, della nostra salute; si occupano di noi.
Anche noi, tutti i cittadini, dovremmo occuparci di loro.
Non dimentichiamo infatti, che, probabilmente il 90% di, queste persone hanno scelto di fare una di queste professioni, per passione verso il servizio pubblico, per aiutare il prossimo.
Se poi, alcune o molte di esse, arrivano a comportarsi in modi sbagliati e non coerenti con i loro compiti e le loro intenzioni iniziali, sarà, sicuramente, anche per l'esasperazione, lo stress, i turni eccessivi e le condizioni dure e “non a norma” in cui, i politici (che decidono sempre tutto) li hanno portati; tagliando risorse umane e finanziare; mezzi; e quant'altro.
Questi tagli vengono fatti per “mancanza di fondi”.
I “fondi” derivano principalmente dalle “Tasse”.
Quasi tutti i politici cercano di raccogliere consensi con le “irreali” promesse: “diminuiremo le Tasse”.
I cittadini, oberati da tasse, ne sono "giustamente" favorevoli.
Ma, e questo è il punto, senza Tasse non si possono finanziare i servizi: dalle forze dell'ordine come anche scuole, infrastrutture e quant'altro.
Il problema primario italiano non è “diminuire le Tasse” ma far fruttare bene i soldi che derivano da queste; senza sprechi, truffe, corruzioni e ruberie varie. (Anche le Tasse vanno abbassate, ma stiamo attenti a non cadere dalla pentola alla brace; è un altro discorso.)
Vedi articolo correlato “Appello dello Stato”
Qui, nel Post incorporato, una piccola sintesi di ciò che è, anzi, dovrebbe essere la Democrazia.
Secondo me, naturalmente. Anche se credo che sia una giusta semplificazione.
E questa, invece, è l' "Idea di Libertà Berlusconiana"
Stiamo attenti a questi segnali ed interveniamo anche noi cittadini per la sicurezza sociale; dimostrando la nostra vicinanza e il nostro sostegno alle forze di pubblica sicurezza; di qualsiasi settore esse siano: Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Medici e sanitari vari; ma come anche Finanza, Forestale, ecc; ed infine, ma non ultimo, tutto il volontariato, in vari settori.
Tutte risorse, queste, che lavorano per il bene di tutti; lo fanno quasi in silenzio, senza che ce ne “accorgiamo”, salvo poi per i casi che suscitano scandalo, come questo ed altri, mentre la maggior parte del lavoro che fanno la stragrande maggioranza di queste persone passa in silenzio, senza nessuna menzione né riconoscimenti.
Solo quando poi rimarremo senza queste risorse, sperando che non sia mai così, allora poi capiremo l'importanza e il valore di quello che abbiamo perso; grazie ai nostri benamati politici...e alla nostra indifferenza.
Questa volta riguarda l'applauso fatto da un gruppo di poliziotti riuniti al congresso del coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forza di polizia “Coisp” verso 3 di 4 loro colleghi condannati per eccesso di uso di forza su un ragazzo che avevano fermato e che è morto, appunto, per un uso brutale della forza ("eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi") e per mancanza di professionalità da parte di 2 pattuglie di poliziotti che l'avevano fermato.
La scena dell'applauso di solidarietà |
Questa scena dell'applauso, ripresa e diffusa sui media, ha scatenato, giustamente, una serie di indignazione
popolare e mediatica, tanto che sono intervenuti politici, capi delle forze dell'ordine, sindacati ecc ecc. Tutto come sempre insomma; tanto per cambiare.
A risposta all'indignazione popolare, alcuni agenti di Polizia hanno risposto, sempre mediaticamente, con quest'altra "provocazione"
Ora, capisco l'indignazione per la solidarietà di agenti delle forze dell'ordine (che devono garantire la sicurezza dei cittadini; e non coprirsi a vicenda) verso i loro colleghi che hanno causato la morte di un giovane, tra l'altro nemmeno delinquente, ma cerco anche di capire queste persone che di lavoro si occupano di sicurezza in mezzo alle strade di tutta Italia.
Non credo affatto che abbiano applaudito ai loro colleghi e contro la giovane vittima. Avranno applaudito per far sentire la loro vicinanza e solidarietà a colleghi che si trovano in una situazione brutta e difficile, che potrebbe capitare a molti di loro stessi.
Queste persone che lavorano in strada sono costantemente potenzialmente a rischio. Lavorano con esiguità di mezzi e risorse; per esempio manca la benzina per le auto, auto che sono vecchie e riparate alla meglio; oppure scarseggiano le risorse per gli uffici come carta, fotocopie ecc. Sono malpagati, fanno turni pesanti; manca il turnover degli agenti.
Situazioni, queste, comuni a molte forze dell'ordine, di sicurezza come i WWF, di sanità, ecc.
Nel caso in questione, alcuni agenti di polizia avevano fermato un giovane, di notte, forse in stato psico-fisico alterato, e dopo averlo bloccato a terra con eccessiva forza e senza aver prestato la giusta attenzione ai segnali del giovane che soffriva, lo hanno lasciato morire lì a terra. Poi, una volta combinato il guaio, hanno cercato di nascondere le proprie responsabilità.
Hanno sbagliato questi agenti, hanno stra-sbagliato. Una vita umana non c'è più a causa loro.
Ma cerchiamo anche di capire queste persone. Ogni giorno possono essere esse stesse delle vittime. Con il loro mestiere hanno spesso a che fare con delinquenti, persone pericolose; le vanno a cercare queste persone. E quando dei criminali vengono fermati, anche casualmente per un normale controllo, credete che questi dicano magari: "buona notte agente, sono il pregiudicato X e mi trovo qui per fare Y"? Certo che no, tutti diranno che sono innocenti, che si trovano lì per caso, anche quando fermati in fragranza di reato o quasi.
Quindi è normale che gli agenti tendano a dubitare di chi fermano, chiunque esso sia: non si sa chi questo possa essere.
Mi ricordo una scena di molto tempo fa:
Ravenna. Camminavo in una strada di quelle strette, pedonali, che portava ad una piazza. Ad un certo punto vedo altri passanti che, arrivati a una piccola piazzetta adiacente la strada, aumentavano il passo o tornavano indietro. Cosa succede, mi chiedo. Arrivo lì e vedo una pattuglia di polizia ferma, un agente in piedi tra lo sportello di guida e la macchina, l'altro era sceso e si avvicinava piano ad una macchina fermata a pochi metri più avanti. Questa macchina era ferma, con il motore acceso, due passeggeri erano dentro. Sembrava tutto irreale, come se il tempo fosse rallento, la persone in sospensione. Il mio sguardo si fissò sull'agente vicino alla pattuglia: era concentratissimo, guardava il collega e la macchina fermata e, con brevi e veloci movimenti della testa, ogni tanto guardava in torno per le persone che passavano da lì vicino, arrivando da due punti della strada in cui non si poteva capire cosa accadeva se non all'ultimo istante, quando si arrivava a questo largo. Aveva una mano dietro la schiena altezza cintura pantaloni, dove aveva la pistola. Nei brevi istanti quando si girava verso di noi aveva un faccia apparentemente tranquilla ma subito dopo, quando riguardava collega e sospetti fermati (ancora in auto. Non erano scesi, strano, no?), si vedeva tutta l'ansia e la tensione. Tutto poteva accadere: potevano scendere due ragazzi magari intimoriti dai poliziotti, ma bravi ragazzi; potevano essere dei ricercati, dei latitanti, dei criminali che avevano appena fatto qualcosa; chissà.
Per cui: è facile criticare quando sappiamo cosa è successo, chi è la vittima, come si sono svolti i fatti, ecc. Difficile è trovarsi in quelle situazioni, <nella parte del buono, che, se messo alle strette non spara per scappare ma al massimo ti arresta>, riuscire a capire con chi si ha a che fare, chi hai davanti: se un innocuo ragazzo, magari drogato, o un delinquente pronto a tutto per non vedere il sole a quadretti. Non scordiamo poi che ogni delinquente si dichiara sempre innocente, anche dopo la condanna, figuriamoci se non lo fa se fermato per caso per strada. Non dice mica: "buona sera signor agente, sono il pregiudicato X e sono qui perché ho rubato l'autoradio dietro l'angolo. La saluto, ciao, devo andare adesso"
Di sicuro molti agenti, esasperati dalle loro ingiuste, stressanti posizioni, mal pagati spesso non rispettati nemmeno dai cittadini e presi anche in giro (penso ai carabinieri e le millemila barzellette, ad esempio, ma fossero solo quelle... ), si sfogano con poveri cittadini, spesso dell'ultima classe sociale, che trovano per strada.
Questo naturalmente è sbagliato, comprensibile (non condivisibile, eh) ma non giustificabile.
Io personalmente li giustificherei se prendessero a calci i nostri politici che li hanno ridotti in queste tragiche condizioni. E che tra l'altro, così facendo, questi politici non solo rendono stressante la vita dei tutori della legge, ne limitano la capacità di servizio, ma diminuiscono anche la sicurezza per tutti i cittadini.
Quindi in fine: giusto indignarsi per l'applauso dei colleghi ai responsabili della perdita di una vita umana. Ma bisognerebbe indignarsi, e molto di più, verso gli amministratori pubblici (politici) che da anni mettono tutte le forze pubbliche, di ogni genere, in gravi difficoltà; che le hanno rese carenti di uomini e di mezzi. Cosa, quest'ultima, cioè di indignarsi con i politici, che quasi non si fa, oppure lo si fa a "bassa voce", in modo sparso (un po' qua e un po' là) in modo tale che non fa mai clamore, come invece ha fatto questo ennesimo scandalo; direi "scandalo mediatico".
Queste persone si occupano della nostra sicurezza, della nostra salute; si occupano di noi.
Anche noi, tutti i cittadini, dovremmo occuparci di loro.
Non dimentichiamo infatti, che, probabilmente il 90% di, queste persone hanno scelto di fare una di queste professioni, per passione verso il servizio pubblico, per aiutare il prossimo.
Se poi, alcune o molte di esse, arrivano a comportarsi in modi sbagliati e non coerenti con i loro compiti e le loro intenzioni iniziali, sarà, sicuramente, anche per l'esasperazione, lo stress, i turni eccessivi e le condizioni dure e “non a norma” in cui, i politici (che decidono sempre tutto) li hanno portati; tagliando risorse umane e finanziare; mezzi; e quant'altro.
Questi tagli vengono fatti per “mancanza di fondi”.
I “fondi” derivano principalmente dalle “Tasse”.
Quasi tutti i politici cercano di raccogliere consensi con le “irreali” promesse: “diminuiremo le Tasse”.
I cittadini, oberati da tasse, ne sono "giustamente" favorevoli.
Ma, e questo è il punto, senza Tasse non si possono finanziare i servizi: dalle forze dell'ordine come anche scuole, infrastrutture e quant'altro.
Il problema primario italiano non è “diminuire le Tasse” ma far fruttare bene i soldi che derivano da queste; senza sprechi, truffe, corruzioni e ruberie varie. (Anche le Tasse vanno abbassate, ma stiamo attenti a non cadere dalla pentola alla brace; è un altro discorso.)
Vedi articolo correlato “Appello dello Stato”
Qui, nel Post incorporato, una piccola sintesi di ciò che è, anzi, dovrebbe essere la Democrazia.
Secondo me, naturalmente. Anche se credo che sia una giusta semplificazione.
E questa, invece, è l' "Idea di Libertà Berlusconiana"
Idea di Libertà Berlusconiana |
Stiamo attenti a questi segnali ed interveniamo anche noi cittadini per la sicurezza sociale; dimostrando la nostra vicinanza e il nostro sostegno alle forze di pubblica sicurezza; di qualsiasi settore esse siano: Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Medici e sanitari vari; ma come anche Finanza, Forestale, ecc; ed infine, ma non ultimo, tutto il volontariato, in vari settori.
Tutte risorse, queste, che lavorano per il bene di tutti; lo fanno quasi in silenzio, senza che ce ne “accorgiamo”, salvo poi per i casi che suscitano scandalo, come questo ed altri, mentre la maggior parte del lavoro che fanno la stragrande maggioranza di queste persone passa in silenzio, senza nessuna menzione né riconoscimenti.
Solo quando poi rimarremo senza queste risorse, sperando che non sia mai così, allora poi capiremo l'importanza e il valore di quello che abbiamo perso; grazie ai nostri benamati politici...e alla nostra indifferenza.
Commenti
Posta un commento