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Umberto Eco

5 gennaio 1932 - 19 febbraio 2016

Ieri sera alle 22:30 se n'è andato un altro grande degli ultimi tempi.
(Ah! Che periodo quest'ultimo! Durante il quale ci stanno lasciando molti grandi. E non voglio pensare al prossimo periodo futuro, che sarà sempre più pieno di falsi profeti, mezzi uomini e ominicchi, messi ad arte nei Media in
mano a tiranni pseudo-dittatori da quattro soldi e di bassa lega. E con sempre meno Veri Maestri, Persone Uomini, e Donne, di grande statura morale etica civica. Che, ci saranno, ovvio, ma "non alla 'vista' di tutti, non alla portata di tutti, specialmente i poveri". E visto che questi aumenteranno...
Insomma, mettendoci anche questo fattore: il futuro sarà sempre più povero, e nero. Per tutti, "ricchi" e "potenti" compresi. Perché, checché ne pensino, o vogliano illudersi di non pensarci, vedere e altro: viviamo tutti in una unica società!)


La società, e non solo quella italiana ma internazionale, perde un'altra grande mente. Un Uomo capace di essere "io", e non seguire stereotipi, strade già scritte, o "solamente" capace di ribellarsi e non piegarsi né ai poteri forti (che comandano tutto), né ai piccoli (e miseri) poteri personali che avrebbe potuto avere, come (più) fama, soldi ecc.
Lui, scrittore, filosofo e semiologo, nonché fondatore del Dipartimento della Comunicazione dell'Università di San Marino, nel 1988, e dal 2008 professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna, si "ribellò" al capo e padrone di questa terra, ex Italia, Berluscalia. Eco, come in moltissimi altri, tutti grandi persone e capaci di spirito critico, di essere onesti (non solo a parole ma nei fatti), di essere dotati nell'intimo di valori etici, di credere, e partecipare ad una delle cose più Nobili: la Democrazia. (In fondo, uno che ha successo, soldi, e altro, che "sta bene" insomma, potrebbe fregarsene degli altri, del prossimo, e "godere di rendita", navigando sulle onde che lo hanno portato in quella posizione, elevata rispetto alle masse, se non addirittura sfruttare i "più deboli"; come fanno i politici ad esempio, e come faranno, aiutando questi, i prossimi "riferimenti intellettuali" che avremo in futuro).
Da oggi siamo tutti più poveri, più soli. E aggiungo (ma sì, voglio essere magnanimo oggi, anche se so che non piace questa generosità), deboli e meno protetti, con meno gente capace e onesta a difenderci tutti dai subdoli incantatori-sfruttatori delle masse. Aggiungo, dicevo: e se non ci sono riusciti questi grandi e "potenti", che, chissà per quale "scherzo del destino o disegno divino, o quello che è", ci hanno lasciato negli ultimi tempi, e sono tanti, non li cito, come e cosa potremmo fare in futuro?
Mah, meglio viverlo questo futuro. Ma con "viverlo" vorrei che lo vivessimo, da vivi! Non so se mi spiego. Impegnandoci un po' di più, ma tutti, per pensare a... a cosa dovremmo pensare? e fare fatica? a Noi Stessi!
Questo in due sensi: uno collettivo, ovvio. Ma il secondo, che è il primo, per un fine personale, proprio. Per un "arricchimento" di sé stessi; che è la vera ricchezza!

Umberto Eco "Il nome della Rosa"
Umberto Eco _ "Il nome della Rosa"


Due parole, doverose, o forse no, sull'Uomo Umberto Eco. 
- *Grande comunicatore e innovatore* nel modo di farlo, capace di parlare di concetti "alti" in modo semplice, con la capacità di parlare a tutti.
- Una sua grande creatura è il romanzo "Il nome della Rosa", tradotto e conosciuto in tutto il mondo
- Una sua battaglia è "Siamo pazzi, diciamo addio a Mondazzoli", contro l'unione delle case editoriali. (il riferimento di cui sopra, a Berlusconi, padrone di tutto in Berluscalia. Contro la "povertà: che si ha dalla perdita della pluralità di parola e pensiero". Un ps devo farlo qui, a tutti quelli che, per combattere una ingiustizia nonché spreco di denaro pubblico: "finanziamenti all'editoria", fanno battaglie per "uccidere; questo, tutto questo: pluralità, ricchezza, libertà di parola, espressione, pensieri", facendo esattamente il gioco di B., e andando contro il "popolo. Sì, sempre quello, quello sovrano")
- Una analisi, sia propria che "fatta fare collettivamente", sulla situazione, e sopratutto il futuro, della "informazione"; dello sviluppo che ha preso ultimamente: internet, e tutto quello che porta in sé. Uno straordinario mezzo, portatore di Democrazia Democratica, a tutti, ma, per rovescio della medaglia, è nelle mani di tutti. Tutti siamo diventati giornalisti, opinionisti, pensatori, ideologi, statisti.
- "Anno Zero", ultima sua fatica, del 2015, dove parla dell'ultima storia recente e fondamentale dell'Italia.

Umberto Eco, Intellettuale
Per più info:
http://www.repubblica.it/cultura/2016/02/20/news/morto_lo_scrittore_umberto_eco-133816061/?ref=glpr&utm_source=dlvr.it&utm_medium=gplus

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