Di che origini era il pilota?
dell' "atuobus", addirittura disse una onorevole. E via l'internet che si scatena.Questa è la domanda dei politici, che governano le nostre vite. l'Italia.
Quanto era pagato questo pilota?
Infatti, io che sono vecchio (quindi...), penso che Lufthansa (compagnia tedesca, quindi con sinonimi di "serietà, affidabilità, ecc.", e non italiana, con sinonimi...lasciamo perdere va') abbia tenuto a lavorare questo giovane, nonostante sapesse delle sue condizioni mentali, per risparmiare. Magari era anche pagato un po' meno, anche per questo. E licenziato altri piloti più qualificati, affidabili.
(l'Airbus era della Germanwings: vettore low cost di Lufthansa)
Ormai funziona sempre e dappertutto così. In tutto il mondo.
E, in Italia, questa tragedia, questo evento, coincide con i giorni in cui si parla del Jobs Act, la "favolosa" manovra del Governo Renzi per "risolvere" il gravissimo problema dell'occupazione in Italia. Manovra, questo Jobs Act, che favorisce la liberazione di azione [voluto questo] dei datori di lavoro rispetto ai lavoratori, le regole, i diritti, le misure di sicurezza, ecc.
Ormai, in ogni settore, ogni business, vige il gioco alla guerra del più grosso e forte. Compreso le compagnie aeree. E quindi si tagliano i costi per risparmiare e per poter competere con gli altri grandi, magari più grandi, prima di, inevitabilmente, essere acquisiti dal lupo grosso. E' cannibalismo puro. Competizione spietata.
E quindi i lavoratori perdono ogni diritto acquisito, dignità, sicurezze: da psicologiche, quindi ricattabili perché deboli, a "semplicemente" il fare progetti per la propria vita, inevitabilmente legati al vil denaro.
O costretti a fare turni massacranti pur di non perdere quel precario lavoro mal pagato.
Il pilota, Andreas Guenter Lubitz, aveva problemi di depressione da 6 anni prima, poi "superata". Ma la compagnia non solo l'ha sottoposto a condizioni di lavoro difficili, stressanti, come tutti gli altri, ma nemmeno ha accertato bene (ed è tedesca!) la sue reali condizioni psico-fisiche, sopratutto psichiche, in questo caso. E si sa che in questi particolari lavori, 2 o 3 persone hanno, letteralmente, in mano la vita di centinaia di persone.
PS: non ho mai cominciato a scrivere un libro, ma...mi sembra di scriverne uno adesso; macabro. Invece è solo "cronaca". E' "il progresso"
Ma in Italia di questo se n'è parlato? Qualche VIP "informativo" ne ha dato il via? Che io sappia: no! E non credo nemmeno. Se no non sarebbero VIP, d'altronde.
E gli italiani cittadini, compreso quelli che si lamentano, cosa seguono e di cosa parlano?
Della satira, sicuro! Delle parole della Santanché che, "subito sul pezzo", ha twittato: «Che origini hanno i piloti dell'autobus caduto?»
Ma, fosse solo questo. Già una tragedia. Solo la satira? O la pseudo-satira? No! Anche giornali "autorevoli" dietro queste "cose".
E poi, i cittadini, si lamentano...
Io direi: vi meritate esattamente quello che "vi cercate".
* Adesso non voglio uccidere le speranze e il quieto vivere, ma, prepariamoci a queste notizie, di "pazzi che fanno strage di innocenti", sempre più spesso in futuro. Perché, non è che "aumenteranno i pazzi", è la società che "crea" i pazzi.
Crea ansia, insicurezze, depressione, e vari patologie mentali. Tutte legate e figlie di questo sistema criminale, spietato, che è quello figlio del dio denaro, della cattiva finanza.
Per il denaro si morrà, in futuro, più di quanto si viveva male, o sopravviveva, prima. Prima del "progresso", "questo" progresso.
E, assurdo nell'assurdo, tutto ciò, questo cambiamento, avviene anche con l'appoggio delle future vittime: i cittadini; che oggi sostengono politici criminali. D'altronde, apparentemente, solo quelli abbiamo.
Magari, senza continuare a occuparmi di politica, esercizio solo filosofico e utopico, meglio passare a cose concrete e pratiche, dire di: prepararsi a vivere con meno agi, meno comodità, meno sprechi e meno soldi; che saranno sempre meno e sempre per meno persone.
Così almeno non si rischia, non solo di essere i prossimi protagonisti attivi di queste tragedie, ma anche "solo" di essere vittime: né di sé stessi (in casi di atti lesivi della propria persona) né del mondo che ci circonda, sempre più "luccicante" che abbaglia e confonde.
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