Libera informazione in libero Stato
ne parliamo con: +Uvec Chiu Libero cittadino con nessuna simpatia per nessun partito/movimento/associazione tra quelli in campo, solo un semplice partigiano italiano.
Il M5S vuole "eliminare i fondi pubblici all'editoria e liberare l'informazione dai partiti". E aggiunge "Vergogne che condannano l'Italia al 57° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa..."
Bene; anzi, male.
Innanzitutto spiego perché ne parlo qui. Primo, non posso partecipare a Faenza, secondo, non potrei farlo nemmeno on-line, visto che non sono iscritto al SO M5S.
E' giusto "liberare l'informazione dai partiti", anzi, giustissimo.
E' invece sbagliato, anzi sbagliatissimo "eliminare i fondi pubblici all'editoria"; punto messo come primo tra le priorità del M5S.
La spinta emotiva, giustificabile ma non condivisibile nei metodi è: "avere una giusta e libera informazione, imparziale e non schiava di criminali che controllano essa e, di conseguenza, gran parte delle opinioni pubbliche".
Tuttavia, privatizzando l'informazione (equivalente al risultato dell'eliminazione dei fondi pubblici) si lascerà campo libero e incontrastato a chi può permettersi delle fonti informative: TV, Giornali, Radio ecc.
Provate ad immaginare chi, tra gli imprenditori privati, che saranno gli unici ad avere mezzi di informazione, sarà così "santo" e magnanimo da offrire, a sue spese e senza alcun ritorno di nessun tipo (monetario; di immagine, che serve sempre per il punto precedente; di favoritismi ad amici o, anche, a ricattatori di questi stessi) un'informazione Libera, giusta, imparziale. Inoltre che si occupi anche di notizie "di secondo, terzo, quarto piano", dei problemi di un singolo cittadino, di piccole realtà.
E' più verosimile credere e sospettare che chiunque abbia in mano l'informazione, e con pochi contraddittori, la usi per ritorni personali; magari per i soliti scopi pre-elezioni per favorire se stesso (vedasi Berlusconi; compreso suoi prestanome) o amici o ricattatori o anche altro.
Già oggi molte piccole realtà informative stanno scomparendo o rischiano di farlo. Piccole testate o reti televisive che fanno in onestà e coscienza il proprio lavoro; dando l'informazione locale che altrimenti non esisterebbe, e non potrebbe esistere sui Media nazionali. Anche qui "non c'è problema": il piccolo imprenditore locale, investendo i suoi soldi, compra, gestisce e controlla l'informazione locale (che già oggi è meno smentibile da altre fonti terze) e così avrà i suoi bei tornaconti personali.
Reporter Senza Frontiere ha stilato la classifica della libertà di stampa per 179 Paesi nel Mondo, classificando l'Italia al 57° posto, risalita di 4 posizioni dal 61°. Questo è già un segno positivo, se così possiamo dire, visto che è molto in basso per un Paese "civile" come l'Italia. RSF non analizza i sistemi politici dei Paesi, ma di sicuro quelli Democratici sono nelle prime posizioni.
Reporter senza frontiere
Ed è questo il punto: la politica. Se l'Italia ha pessima libertà di informazione è dovuto alla pessima qualità dei politici italiani (quindi è giusto il secondo punto del M5S), alle leggi che limitano la libertà dei Giornalisti di fare in pieno il loro lavoro (vedasi Report e le tantissime querele-minacce ricevute, cosa che farebbe smettere di lavorare in tantissime persone [perché anche i Giornalisti sono persone e hanno una loro vita, una famiglia]), ai fondi irrisori o mancanti per tanti giornalisti indipendenti e coraggiosi, unito alla presenza delle mafie che minacciano di morte oltre che a recare gravi danni economici a questi "eroi" e sconosciuti professionisti.
In ultimo, ma primo: se eravamo al 61° ed oggi siamo al 57° posto è anche per il grave conflitto di interessi, unico nel mondo occidentalizzato, dell'uomo che è uno dei più grandi imprenditori italiani in moltissimi campi di interesse, uno dei più grandi editori e l'uomo "politica" italiano; nel senso che, oltre ai suoi partiti personali, Berlusconi stesso è la politica, ancora adesso dopo che è stato condannato definitivamente alla detenzione e all'interdizione dai pubblici uffici. ...Ma è sempre "in campo"; e detta sempre le regole del gioco.
Il punto è: non ammazzare l'informazione pubblica ma cacciare la politica dall'informazione.
In questi giorni, con la "maschera" della protesta contro il canone, si sta facendo una campagna massiccia contro la RAI, la TV Pubblica degli italiani. Invece di cacciare gli infiltrati politici dalla cosa nostra si lascia casa, chiavi e mobili compresi...perché i criminali controllano alcuni programmi. Roba da pazzi. Roba che se i nostri poveri partigiani, morti per lasciarci un futuro migliore e libero, si svegliassero dalle tombe ci prenderebbero tutti a calci.
Mi chiedo se il M5S lavori per il popolo, per la pancia del popolo (Mediasetizzato) o direttamente per Berlusconi.
Eppure un'esponete del M5S, Roberto Fico, è "Presidente della Commissione Vigilanza RAI". Che ci sta a fare lì? Non è più un cittadino "normale" ma è a 5 stelle e presiede un'importante ruolo nella TV pubblica. Oltre a tutti gli altri "cittadini a 5 stelle" che presiedono nelle istituzioni.
Magari al M5S la TV non interessa, "tanto c'è il web"; di fatto non vogliono apparire in TV, salvo poi lamentarsi di non apparire o non essere citati come vorrebbero.
L'illusione o meglio la fantasia della rete come mezzo di democrazia, specialmente in un Paese come il nostro dove solo metà degli italiani ha accesso a internet (e tra questi non tutti si interessano di politica) è solo una mera sciocchezza creata ad arte, oserei dire, da chi di cambiare non ne vuole nemmeno sentir parlare.
Spero che l'informazione italiana salga nelle classifiche, non solo per la Libertà ma anche per la qualità ed altro.
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